Dal 2026 POS collegato al registratore: ecco perché certi venditori di RT stanno già raccontando frottole


Ogni volta che esce una novità fiscale, c’è una categoria che fiuta l’odore dei soldi prima ancora che l’Agenzia pubblichi il provvedimento: i venditori di registratori telematici.
Gente che, puntuale come il bollo auto, comincia a fare terrorismo psicologico mesi prima dell’obbligo, spacciando emergenze che non esistono e scadenze inventate.

E il collegamento POS-RT del 2026 non fa eccezione.
Anzi, stavolta si stanno superando.

Il nuovo mantra dei venditori: “il commercialista DEVE farlo entro l’anno!”

Certo. Come no.
“DEVE un c#!!@”.

Ad oggi:

  • l’obbligo parte dal 1° gennaio 2026,
  • la procedura non è nemmeno attiva,
  • ci sono 45 giorni di tempo da quando il portale sarà effettivamente operativo,
  • e soprattutto non serve alcun nuovo registratore, né nuovi POS, né costosissime configurazioni hardware marziane.

Ma loro no.
Loro sono già in modalità “apocalisse”:

“Signora, guardi che il suo commercialista deve collegare tutto entro fine anno, sennò scattano le sanzioni”.
“Meglio cambiare il registratore: quello che ha non è compatibile”.
“Il POS deve parlare col RT, se no l’Agenzia sospende l’attività”.

La realtà?
Frottole da venditori sotto target.

Il meccanismo psicologico: creare il panico per vendere subito

Il loro modello di business è semplice:

  1. L’Agenzia annuncia una novità.
  2. La gente non capisce (a volte fa anche comodo non capire).
  3. Loro infilano un dito nella confusione.
  4. Vendono soluzioni costosissime a problemi che NON esistono.

È marketing spicciolo: prima ti creano l’ansia, poi ti vendono la cura.
E se il commercialista dice che non c’è nessuna urgenza?
Allora “il commercialista non è aggiornato”.
Classico.

La verità (che non conviene raccontare ai venditori)

  • Il collegamento è solo digitale.
  • Si fa sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
  • Basta associare matricola del registratore (si, anche Sumup) + identificativo del POS.
  • Non serve cambiare niente.
  • Non serve spendere niente.
  • E sicuramente NON si fa entro l’anno, perché la funzione non esiste ancora.

Non è materia per “tecnici certificati” come dicono loro:
È una procedura amministrativa che puoi fare anche da solo.

E lo sa anche un bambino.
Ma se la racconti così, loro cosa vendono?

La narrazione tossica che propongono ai clienti

Te la riassumo:

  • “Il commercialista è lento, noi no.”
  • “Il commercialista non capisce l’importanza della compliance digitale.” (certo, lo dicono proprio loro che in molti casi hanno sbagliato a configurare l’RT, ad esempio corrispettivi soggetti ad Iva nel caso di contribuenti forfettari)
  • “Noi venditori di RT invece anticipiamo le norme.”

Peccato che anticipano…
le balle.

E la cosa divertente è che stavolta si sono scottati: perché la procedura non è pronta.
Sono qui a vendere aggiornamenti, firmware, dongle, “interfacce di comunicazione” e ogni altro inutile aggeggio — e la piattaforma non è ancora aperta.

È come vendere catene da neve a luglio dicendo:
“Guardi che stanotte nevica”.

Il mio consiglio professionale? Diffidare. Sempre.

Se un tecnico RT ti dice:

  • “serve nuovo registratore”,
  • “va fatto entro l’anno”,
  • “è obbligatorio farlo ora”,
  • “se non lo fa il commercialista rischia sanzioni”,
  • “senza il nostro intervento non funziona”,

fai così:

  1. Sorridi.
  2. Annuisci.
  3. E mentalmente immagina Anubi che li accompagna gentilmente nell’aldilà dei venditori disperati.
    (Anche se forse è troppo onore.)

La parte seria: perché è importante non farsi fregare

Perché i commercianti tendono a fidarsi del tecnico più che del commercialista:

  • il tecnico lo vedono,
  • il commercialista “si sente” e basta.

E quando qualcuno gli dice “c’è un’emergenza”, entrano in modalità panico.

Tu – noi – dobbiamo fare un lavoro serio:

  • spiegare cosa prevede la norma,
  • spiegare cosa NON prevede,
  • rassicurare dove serve,
  • stroncare le boiate quando compaiono.

E soprattutto:
evitare che il cliente spenda soldi inutili perché qualcuno gli ha raccontato la storia dell’Orsa Maggiore.

La verità definitiva da stampare e appiccicare in studio

Dal 2026 POS e RT vanno collegati.
Ma non ora,
non in emergenza,
non comprando hardware nuovo,
e non perché lo dice un venditore con provvigioni da salvare.

Quando il portale sarà attivo, si farà.
Prima, è fuffa.
Fine.