Perché non basta un gestionale, un Excel o ‘mandarti i dati’
Vorrei dedicare qualche minuto – e qualche riga – a un equivoco che ritorna puntuale ogni anno, più o meno con la stessa frequenza dei meme sul “commercialista stressato nel periodo dei bilanci”.
Sto parlando della convinzione diffusa che redigere un bilancio sia una faccenda banale, quasi automatica, un esercizio che si conclude premendo un tasto sul gestionale dopo aver caricato un file Excel.
Sarebbe bello, lo ammetto. Saremmo tutti più rilassati, avremmo più tempo libero e avremmo probabilmente tutti preso un’altra specializzazione, magari in psicologia, dato il numero di chiamate dell’ultimo minuto.
Ma purtroppo non è così.
E oggi vorrei spiegarvelo con calma, una volta per tutte. Non per “difendere la categoria”, ma perché capire cosa c’è davvero dietro un bilancio vi permette di capire il valore del lavoro che chiedete, e vi aiuta a gestire meglio la vostra impresa.
1. “TANTO C’È IL GESTIONALE, NO?”
Partiamo da qui, dalla frase che ogni commercialista ha sentito almeno una volta nella vita.
Sì, esistono gestionali. E sì, sono strumenti utilissimi.
Ma un gestionale è un po’ come Google Maps: ti indica la strada, ma non guida al posto tuo.
E soprattutto, non decide se quella strada è la migliore, se è coerente, se ha senso con le normative, con la prassi, con la realtà della vostra azienda.
Il gestionale importa dati.
Il bilancio, invece, interpreta la vita della vostra impresa.
Un gestionale può dirti che hai 80.000 euro di magazzino.
Io devo capire se quel magazzino è:
– reale,
– valorizzato correttamente,
– invenduto,
– obsoleto,
– soggetto a svalutazione,
– coerente con la marginalità.
2. “TI HO MANDATO L’EXCEL CON I CONTI, COPIALI LÌ”
L’Excel è utile. A volte è perfino di buona qualità.
Ma un bilancio non è un copia-incolla.
Quando mi mandi un foglio con “fatture non pagate” o “movimenti bancari”, quello è solo un pezzo del puzzle.
Io devo:
– controllare che i dati siano completi,
– verificare la corretta classificazione,
– analizzare gli scostamenti,
– riconciliare saldi,
– ricostruire la coerenza gestionale,
– valutare la continuità aziendale,
– stimare imposte, ammortamenti, rischi, fondi, ratei, risconti, delta inventariali…
Il bilancio, una volta depositato, è un documento giuridico, contabile, economico, fiscale.
È ciò su cui le banche valutano la vostra solvibilità, ciò che l’Agenzia delle Entrate analizza, ciò che un potenziale investitore guarda prima ancora di incontrarvi.
3. “MA TANTO È UNA SEMPLICE FORMALITÀ”
Ogni volta che sento questa frase, una nota integrativa piange.
La verità è che il bilancio è l’atto più importante dell’anno per un’impresa.
È ciò che racconta se stai crescendo, se stai reggendo, se hai margine, se stai sbagliando rotta, se stai rischiando.
Un buon bilancio deve rispondere a domande che il gestionale non ti farà mai:
– La tua redditività è sostenibile?
– Hai margini corretti per il settore?
– Stai consumando cassa?
– Ti stai indebitando per crescere o per sopravvivere?
– Dove stai perdendo efficienza?
– Dove puoi migliorare?
4. “SE C’È QUALCOSA CHE NON TORNA, ME LO DICI TU…”
Sì, te lo dico. Ma non posso trasformare dati incompleti in un documento perfetto.
Situazioni frequenti:
– Mancano i movimenti bancari degli ultimi mesi
– Inventario magazzino fatto “a memoria”
– Fatture non registrate “perché ho finito il tempo”
– Differenze enormi tra contabilità interna e gestionale
– Ratei e risconti considerati “dettagli”
5. “MA PERCHÈ CI METTETE COSÌ TANTO?”
Perché serve tempo per:
– verificare centinaia o migliaia di registrazioni,
– rileggere la storia della tua impresa,
– valutare che tutto sia conforme,
– garantire che ciò che presentiamo sia difendibile.
6. COSA PUÒ FARE UN IMPRENDITORE PER AGEVOLARE?
– Inviare i dati completi
– Non aspettare l’ultimo minuto
– Dire la verità sui numeri
– Fare l’inventario seriamente
– Utilizzare il bilancio come strumento e non come tassa
7. IL MIO IMPEGNO PROFESSIONALE
Onestà tecnica, analisi vera, responsabilità, riservatezza, cura, disponibilità, professionalità.
Conclusione
Il bilancio è la storia di un anno della vostra impresa.
E merita di essere scritto bene.
